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Come scegliere lo psicologo adatto a te?

Aggiornamento: 27 mag 2020

Piccola guida su come scegliere il proprio terapeuta


Forse non tutti sanno che dietro ad ogni psicologo ci sono diversi orientamenti: ma cosa vuol dire esattamente?

L'orientamento è l'approccio teorico a cui si rifa il professionista nel trattamento psicologico/psicoterapeutico. Ogni approccio ha una sua validità, a patto che rispecchi le esigenze del singolo. Ma come si fa a scegliere il terapeuta in base al suo orientamento?

Il momento della scelta del terapeuta è un momento difficile, implica emozioni e sentimenti anche contrastanti. Vergogna? Si, anche. Ansia? Parlare di sé con un estraneo non è semplice, fidarsi lo è ancora meno, dunque sentirsi agitati e nervosi è più che lecito.

In primo luogo è utile domandarsi: perché sento il bisogno di andare dallo Psicologo? Dunque la motivazione 

La risposta che uno si dà è la punta dell'iceberg, ma è un punto di partenza e, sopratutto, nessuna motivazione è inadeguata se non lo è per te. Sarà anche grazie all'alleanza con il terapeuta che si riuscirà a scavare più a fondo. 

Solitamente, e forse per fortuna, quando si inizia la ricerca dello psicoterapeuta si viene consigliati attraverso il passaparola: è fondamentale, dal mio punto di vista, avere un'idea di che tipo di percorso si intende intraprendere. Gli orientamenti sono moltissimi, io tratterò le due principali macro-aree di riferimento.


Orientamento Cognitivo Comportamentale


Questo tipo di orientamento fa riferimento da una parte- con il termine "cognitivo"- a tutti i processi mentali come pensiero, ragionamento, con implicazioni sullo stato di consapevolezza, di coscienza ecc. Dall'altra parte- con "comportamentale"- fa riferimento ai comportamenti osservabili nel soggetto in rapporto con il suo ambiente.

Il terapeuta con questo orientamento aiuterà la persona a trovare delle strategie per far si che si modifichino, ad esempio, il modo di pensare che ha causato una determinata ansia, emozioni disfunzionali o determinati comportamenti disfunzionali al fine di eliminare il sintomo.

Si tratta di una terapia generalmente breve, ma non tutte le persone sono uguali dunque dipenderà dalla necessità di ognuno; focalizzata sul presente e con un focus ben preciso.


Orientamento Psicodinamico


Questo tipo di approccio considera il comportamento dell’individuo come influenzato da motivazioni, cause e dinamiche inconsce, dunque da un conflitto nato da forze interne che tendono a palesarsi ma sono costantemente controllate da forze opposte e coscienti: l'inconscio ha un ruolo determinante nel comportamento della persona ed è responsabile del benessere psicologico del singolo.

Il terapeuta con questo tipo di approccio aiuterà la persona a conoscere a fondo sé stessa

Fondamentale sarà il passato oltre che il presente della persona, dal momento che il passato ha reso quell'individuo tale nel presente: Lo scopo è quello di aiutare la persona a guardare alla propria storia con altre lenti, con un'altra prospettiva, partendo da una rivalutazione critica delle vicissitudini individuali.

Questo tipo di trattamento generalmente richiede tempi più lunghi, dal momento che l'obiettivo è la conoscenza profonda di sé stessi trattando non solo il sintomo ma lavorando sopratutto sulle risorse personali della persona.


E tu, quale sceglieresti? Fammelo sapere e scrivimi!


 







 

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